Teoria dell’innovazione di Schumpeter: La distruzione creatrice

Teoria dell'innovazione di Schumpeter: definizione
Bonaventura Poppiti / Business Theory

Abstract

La teoria dell’innovazione di Schumpeter riconosce nell’innovazione tecnologica il principale driver dello sviluppo economico.

In accordo con tale visione, l’imprenditore è un agente di cambiamento che guida il processo di innovazione creando nuovi mercati e opportunità economiche. Da ciò deriva la centralità della sua figura nella teoria schumpeteriana.

L’economista austriaco descrive il processo di innovazione come una “distruzione creatrice“, in cui le innovazioni sostituiscono le vecchie tecnologie e le vecchie forme di organizzazione aziendale. La distruzione creatrice è intesa come una forza positiva che stimola il progresso tecnologico e l’efficienza economica, anche se può causare instabilità economica a breve termine.

Secondo Schumpeter, si ha innovazione quando un’impresa introduce sul mercato un nuovo prodotto, un nuovo processo di produzione o una nuova forma di organizzazione aziendale. L’innovazione può essere radicale o incrementale, originata da un’impresa già esistente o del tutto nuova.

CONCETTI CHIAVE

  • La teoria dell’innovazione di Schumpeter nasce nella prima metà degli anni ’50 del XX secolo;
  • Schumpeter evidenzia cinque tipologie di innovazione: di prodotto, di metodo, la creazione di un nuovo mercato, l’acquisizione di nuove fonti di approvvigionamento e la nascita di una nuova struttura industriale;
  • A guidare il processo di innovazione, chiamato distruzione creativa, c’è la figura dell’imprenditore;
  • Il principale contributo di Schumpeter è quello di aver spiegato i meccanismi che rendono il capitalismo un sistema intrinsecamente dinamico ed in continua evoluzione.

1. La teoria dell’innovazione di Schumpeter

La teoria dell’innovazione di Schumpeter inizia a prendere forma all’interno del suo libro “The Theory of Economic Development”, pubblicato nel 1912. Per i successivi trent’anni, l’autore austriaco ha continuato ad investigare il fenomeno dello sviluppo economico, aggiungendo tasselli alla sua teoria. È nel 1942, con la pubblicazione di “Capitalism, Socialism, and Democracy”, che trova il suo compimento.

Nei primi anni Ottanta, a causa delle criticità presentate dai modelli economici tradizionali, la teoria economica schumpeteriana inizia ad acquisire ampi consensi.

Il principale contributo di Schumpeter è quello di aver spiegato i meccanismi che rendono il capitalismo un sistema intrinsecamente dinamico ed in continua evoluzione.

La teoria economica antecedente descrive le economie di mercato come dei sistemi essenzialmente statici in cui le imprese producono sempre gli stessi beni ed utilizzano sempre le stesse tecnologie produttive

Il mondo reale però è molto diverso da questa costruzione teorica. Nel mondo reale, osserva Schumpeter, le imprese non producono sempre gli stessi beni con tecniche immutate, ma introducono di tanto in tanto nuovi prodotti, migliorano la qualità dei prodotti preesistenti, adottano nuove tecnologie produttive, come pure nuovi modelli di organizzazione del lavoro.

Sono proprio questi cambiamenti discontinui, generati dall’innovazione, l’elemento propulsivo della crescita economica.

In Capitalism, Socialism, and Democracy, Schumpeter conia il temine “distruzione creatrice”. Con esso intende l’innovazione come un “processo di mutazione industriale, che rivoluziona incessantemente dall’interno la struttura economica, distruggendo incessantemente quella vecchia, creandone incessantemente una nuova”. Alla guida di ciò troviamo la figura dell’imprenditore, che svolge la funzione di artefice del cambiamento.

2. Che cos’è l’innovazione secondo Schumpeter?

Schumpeter definisce l’innovazione, o distruzione creatrice, un “processo di mutazione industriale, che rivoluziona incessantemente dall’interno la struttura economica, distruggendo incessantemente quella vecchia, creandone incessantemente una nuova”.

Distingue quattro dimensioni dell’innovazione, ovvero:

  • L’invenzione
  • L’innovazione
  • La diffusione
  • L’imitazione

Schumpeter sostiene che chiunque sia alla ricerca di profitti deve necessariamente innovare. Da ciò deriva la generazione di nuove combinazioni delle risorse esistenti. L’economista austriaco vede l’innovazione come motore essenziale della competitività e delle dinamiche di mercato.

3. Quali sono le tipologie di innovazione secondo Schumpeter?

In “Theory of economic development” e nei lavori successivi, Schumpeter descrive lo sviluppo come un processo storico di cambiamenti strutturali, guidato sostanzialmente dall’innovazione.

Quest’ultima viene suddivisa in cinque tipologie:

  • Lancio di un nuovo prodotto o una nuova versione di un prodotto già esistente;
  • Applicazione di nuovi metodi di produzione o vendita (non ancora provati nel settore di riferimento);
  • Apertura di un nuovo mercato (per il quale non esisteva ancora un ramo dell’industria rappresentato);
  • Acquisizione di nuove fonti di approvvigionamento di materie prime o semilavorati;
  • Nuova struttura industriale come la creazione o la distruzione di una posizione di monopolio.

4. Quali sono secondo Schumpeter le differenze tra invenzioni e innovazioni?

Schumpeter intende l’invenzione come il processo di acquisizione di conoscenze scientifiche e tecnologiche, non direttamente applicate alla produzione. Mentre, l’innovazione consiste nel “far qualcosa di nuovo”.

L’innovazione quindi, si differenzia dall’invenzione in quanto l’innovazione non si limita alla creazione di una nuova idea o di un nuovo prodotto, ma comprende anche la loro introduzione sul mercato e la loro diffusione attraverso l’impresa.

Schumpeter ritiene che l’innovazione sia il motore essenziale della competitività e delle dinamiche economiche.

5. Cosa si intende con distruzione creatrice?

Teoria dell'innovazione di Schumpeter: Definizione di distruzione creatrice.

Il termine “distruzione creativa” descrive lo smantellamento di pratiche consolidate per far posto a nuove tecnologie, nuovi tipi di prodotti, nuovi metodi di produzione e nuovi mezzi di distribuzione.

Viene presentato da Schumpeter nel capitolo intitolato “The Process of Creative Destruction“, all’interno del libro “Capitalism, Socialism, and Democracy”.

L’economista austriaco ha offerto una visione nuova e unica di come crescono le economie, allontanandosi dai tradizionali dettami economici del suo tempo, secondo i quali i mercati tendono passivamente verso l’equilibrio fino a quando i margini di profitto non scompaiono. Invece, sosteneva Schumpeter, il progresso economico non è graduale e pacifico, ma piuttosto sconnesso, brusco e talvolta spiacevole.

Le aziende esistenti devono adattarsi rapidamente a un nuovo ambiente (o fallire). Se suona in qualche modo darwiniano, lo è, ha suggerito Schumpeter: un “processo di mutazione industriale – se posso usare quel termine biologico – che rivoluziona incessantemente la struttura economica dall’interno, distruggendo incessantemente quella vecchia, creandone incessantemente una nuova”, come ha scritto. “Questo processo di distruzione creativa è il fatto essenziale del capitalismo”.

6. L’imprenditore secondo Schumpeter

All’interno di The Theory of Economic Development, Schumpeter individua nell’allocazione delle risorse esistenti a “nuovi usi e combinazioni” la funzione principale dell’imprenditore.

Uno dei contributi più duraturi di Schumpeter è stata la sua insistenza sul fatto che l’imprenditorialità è allo stesso tempo un fattore di produzione unico e il raro input sociale che fa evolvere la storia economica.

In accordo con la teoria schumpeteriana, i tratti distintivi dell’imprenditore sono:

  • Energia e volontà di applicare nuovi metodi/processi nella produzione di nuovi prodotti o alla ricerca di nuovi mercati.
  • Capacità e volontà di resistere alle aspre critiche della società.
  • Immaginazione e lungimiranza che consentono loro di vedere il futuro invisibile e fare affidamento sulla loro innovazione.
  • Capacità di accettare il fallimento e passare alla prossima grande novità (Innovazione)
  • Non esitano mai a fare il primo passo verso la fiducia nell’innovazione, coinvolgendo poi gli altri.

Gli imprenditori sono spesso la forza guida dietro la distruzione creativa perché promuovono nuovi prodotti, tecnologie e/o metodi di produzione che forniscono un impulso al cambiamento. L’innovazione e la sperimentazione imprenditoriale distruggono costantemente lo status quo e introducono nuovi equilibri, rendendo possibili standard di vita più elevati.

7. Criticità della teoria dell’innovazione di Schumpeter

Anche se considerata una delle teorie più influenti sull’innovazione e sulla crescita economica, la prospettiva di Schumpeter non è stata esente da critiche. Fra le principali, ricordiamo:

  • La mancanza di evidenza empirica: La teoria di Schumpeter è stata criticata per la mancanza di una forte evidenza empirica che dimostri la validità delle sue ipotesi. Molti studiosi sostengono sia basata su un’eccessiva semplificazione della realtà economica;
  • Le assunzioni sono poco realistiche: La teoria di Schumpeter si basa su alcune assunzioni poco realistiche, come l’idea che le imprese possano monopolizzare il mercato attraverso l’innovazione. Inoltre, la teoria assume che gli imprenditori siano sempre motivati dalla ricerca di nuove opportunità di profitto, il che potrebbe non sempre essere vero nella realtà;
  • I limiti della definizione di innovazione: La teoria di Schumpeter si concentra principalmente sull’innovazione tecnologica, trascurando altri tipi di innovazione, come l’innovazione organizzativa o quella sociale.;
  • La mancata considerazione dei fattori istituzionali: non tiene conto dei fattori istituzionali, come la regolamentazione governativa, la politica fiscale e la cultura aziendale, che possono influenzare il processo di innovazione e la diffusione delle nuove tecnologie;
  • L’ignoranza dei costi sociali dell’innovazione: non affronta i costi sociali dell’innovazione, come la disoccupazione e la destabilizzazione del sistema economico, che possono derivare dalla sostituzione di vecchie tecnologie con nuove.

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Domande frequenti

Che cos’è l’innovazione secondo Schumpeter?

Schumpeter definisce l’innovazione, o distruzione creatrice, un “processo di mutazione industriale, che rivoluziona incessantemente dall’interno la struttura economica, distruggendo incessantemente quella vecchia, creandone incessantemente una nuova”.

Cosa intendeva Schumpeter con il processo di distruzione creatrice?

Il termine “distruzione creativa”, coniato da Schumpeter, descrive lo smantellamento di pratiche consolidate per far posto a nuove tecnologie, nuovi tipi di prodotti, nuovi metodi di produzione e nuovi mezzi di distribuzione.

Quali sono i tipi di innovazione secondo Schumpeter?

Schumpeter evidenzia cinque tipologie di innovazione: di prodotto, di metodo, la creazione di un nuovo mercato, l’acquisizione di nuove fonti di approvvigionamento e la nascita di una nuova struttura industriale.

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