Organizational Behavior (OB): Che cos’è, origini e sviluppi

Definizione di Organizational Behavior (OB) anche conosciuto come comportamento organizzativo
Bonaventura Poppiti / Business Theory

Che cos’è l’Organizational behavior (OB)?

Il temine organizational behavior (OB), ovvero il comportamento organizzativo, descrive lo studio della struttura, del funzionamento, delle prestazioni delle organizzazioni e del comportamento dei gruppi e degli individui all’interno di esse.

L’OB è importante per le organizzazioni poiché può fornire un quadro per la comprensione del comportamento dei dipendenti e dei gruppi, nonché per l’identificazione dei fattori che influenzano la produttività, la soddisfazione dei dipendenti e il benessere organizzativo. Inoltre, l’OB può fornire ai manager strumenti e tecniche per migliorare l’efficacia e l’efficienza organizzativa.

I primi studi sul comportamento organizzativo risalgono alla fine degli anni ’20 del secolo scorso. Fra i più famosi ricordiamo quello condotto dalla Western Electric Company nel suo stabilimento Hawthorne Works a Cicero, Illinois.

CONCETTI CHIAVE

  • Il comportamento organizzativo è stato definito da Huczynski e Buchanan come il termine utilizzato per descrivere “lo studio della struttura, del funzionamento e delle prestazioni delle organizzazioni e del comportamento dei gruppi e degli individui all’interno di esse”;
  • I primi studi risalgono al 1920 e furono condotti dalla Western Electric Company;
  • Le teorie sul comportamento organizzativo si basano sulla psicologia sociale, quella dell’apprendimento, la sociologia delle organizzazioni e sulla gestione delle risorse umane;

1. Le origini dell’Organizational Behavior (OB)

Le origini dell’organizational behavior (OB) risalgono agli anni ’20 del secolo scorso, quando la psicologia industriale iniziò a studiare l’effetto del lavoro sulla produttività e sulla salute dei lavoratori. In seguito, la teoria dell’amministrazione scientifica sviluppata da Frederick Taylor e altri teorici si concentrò sulla razionalizzazione dei processi produttivi.

Negli anni ’30, i ricercatori iniziarono a studiare l’impatto delle relazioni interpersonali all’interno dell’organizzazione e l’effetto che i fattori psicologici avevano sulla produttività. Kurt Lewin, uno psicologo sociale, fu uno dei primi a introdurre l’approccio sperimentale allo studio delle dinamiche di gruppo in ambito organizzativo.

Negli anni ’40 e ’50, i ricercatori iniziarono a esaminare la motivazione dei lavoratori e l’effetto dei fattori ambientali sull’efficacia organizzativa. Abraham Maslow e Frederick Herzberg furono tra i teorici che svilupparono le prime teorie sulla motivazione umana.

Negli anni ’60 e ’70, la teoria del comportamento organizzativo si espanse ulteriormente, includendo l’analisi dei processi decisionali, il cambiamento organizzativo, la leadership e le dinamiche inter-gruppo.

Da allora, la teoria del comportamento organizzativo si è evoluta costantemente, includendo approcci multidisciplinari e un’attenzione crescente per l’importanza della cultura organizzativa e dell’etica.

2. Quali sono le caratteristiche dell’organizational behavior (OB)?

Per descrivere al meglio l’organizational behavior, Ivancevich individua sei caratteristiche fondamentali, ovvero:

  • È un modo di pensare riguardo individui, gruppi e organizzazioni;
  • È multidisciplinare: utilizza principi, modelli, teorie e metodi provenienti da altre discipline;
  • Ha un orientamento distintamente umanistico: enfatizza l’importanza delle persone, delle loro attitudini, percezioni, capacità di apprendimento, sentimenti e obiettivi;
  • È orientato alle prestazioni: si occupa dei fattori che influenzano le prestazioni e di come migliorarle;
  • Enfatizza l’utilizzo del metodo scientifico nello studio delle variabili e delle relazioni;
  • È orientato all’ applicazione: si preoccupa di fornire risposte utili alle domande che sorgono quando si gestiscono le organizzazioni.

3. Le fonti della organizational behavior theory (teoria del comportamento organizzativo)

La teoria del comportamento organizzativo si basa sulle principali discipline delle scienze comportamentali. Queste sono definite come campi di indagine dedicati allo studio del comportamento umano attraverso metodi sofisticati e rigorosi.

Tra le fonti dell’organizational behavior theory ricordiamo:

  • La psicologia sociale: studio del comportamento umano in situazioni sociali e interpersonali;
  • La psicologia dell’apprendimento: studio dei processi di apprendimento e della memoria che influenzano il comportamento;
  • La sociologia delle organizzazioni: studio delle strutture e dei processi organizzativi e della loro relazione con il comportamento dei dipendenti.
  • La gestione delle risorse umane: studio delle pratiche e delle politiche di gestione delle risorse umane all’interno delle organizzazioni.
Le fonti alla base della teoria del comportamento organizzativo, la organizational behavior theory

4. Le applicazioni dell’Organizational Behavior (OB)

Fra le principali applicazioni dell’OB ricordiamo:

  • Il miglioramento delle prestazioni: Aiuta a identificare i fattori che influenzano le prestazioni dei dipendenti e a sviluppare strategie per migliorarle.
  • La gestione dei dipendenti: Può aiutare i manager a comprendere le esigenze dei dipendenti e a creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo.
  • La gestione del cambiamento: Permette di gestire il cambiamento organizzativo e a prevedere gli effetti sul comportamento dei dipendenti.
  • Selezione del personale: Può aiutare a sviluppare criteri di selezione del personale che tengano conto delle esigenze dell’organizzazione e delle capacità dei candidati.
  • Comunicazione: l’OB può aiutare a migliorare la comunicazione all’interno dell’organizzazione, ridurre i conflitti e migliorare la collaborazione tra i dipendenti.

5. Quali sono i principali modelli di Organizational Behavior?

Nel corso degli anni, studiosi e professionisti, hanno sviluppato diversi modelli teorici di Organizational Behavior. Ognuno di questi modelli fornisce un quadro concettuale per la comprensione del comportamento organizzativo e per lo sviluppo di strategie per migliorare l’efficacia e l’efficienza organizzativa. Tra i principali ricordiamo:

  • Il modello dei sistemi aperti (Open Systems Model): Trova il suo maggiore esponente in James D. Thompson. Questo modello si concentra sulle interazioni tra l’organizzazione e l’ambiente esterno. L’organizzazione è vista come un sistema aperto che è influenzato da fattori esterni, come la concorrenza, la tecnologia e la regolamentazione. Il modello dei sistemi aperti pone l’accento sulla necessità per le organizzazioni di adattarsi e reagire ai cambiamenti nell’ambiente esterno per rimanere competitive.
  • Il modello del comportamento individuale (Individual Behavior Model): In questo filone di studi troviamo i lavori di A. Maslow e F. Herzberg. Questo modello si concentra sul comportamento dei singoli individui all’interno dell’organizzazione. Il modello del comportamento individuale include teorie come la teoria della motivazione, la teoria della percezione e la teoria dell’apprendimento. Pone il focus sull’influenza di fattori come la personalità, le attitudini e le emozioni sul comportamento degli individui all’interno dell’organizzazione.
  • Il modello del comportamento di gruppo (Group Behavior Model): l’attenzione è posta sul comportamento dei gruppi all’interno dell’organizzazione. Il modello del comportamento di gruppo include teorie come la teoria dello sviluppo di gruppo, la teoria della dinamica dei gruppi e la teoria della leadership. Questo modello riconosce che i gruppi all’interno dell’organizzazione possono influenzare il comportamento degli individui e che la dinamica dei gruppi può avere un impatto significativo sulla produttività e sull’efficienza organizzativa. Tra i principali accademici impegnati nel suo studio ricordiamo B. Tuckman e K. Lewin.
  • Il modello della cultura organizzativa (Organizational Culture Model): E. Schein e G. Hofstede sono i principali promotori di questa visione. Il modello si concentra sulla cultura e sui valori dell’organizzazione, riconoscendo che l’organizzazione ha una cultura distintiva, che influisce sul comportamento degli individui all’interno dell’organizzazione. La cultura organizzativa può influenzare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti e può avere un impatto significativo sull’efficacia e sull’efficienza organizzativa.

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Domande Frequenti

Cosa si intende per comportamento organizzativo?

Il comportamento organizzativo è stato definito da Huczynski e Buchanan come il termine utilizzato per descrivere “lo studio della struttura, del funzionamento e delle prestazioni delle organizzazioni e del comportamento dei gruppi e degli individui all’interno di esse”

Quali sono le fonti per lo studio del comportamento organizzativo?

Le principali fonti sono la psicologia sociale, dell’apprendimento, la sociologia delle organizzazioni e la gestione delle risorse umane.

Quali sono i principali modelli di comportamento organizzativo?

I principali sono 4, ovvero: il modello dei sistemi aperti, del comportamento individuale, del comportamento di gruppo e della cultura organizzativa.

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